Nóema 1 (14):14-25 (
2023)
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Abstract
Questo articolo tenta di rivendicare l’idea della _filosofia come modo di vivere_ – un’idea e un’espressione associate in particolare a Pierre Hadot. Questo implica la riconsiderazione del compito e dell’aspetto pratica della filosofia. La filosofia va incontro a una crisi di identità. Da un lato, sull’onda dell’economia globale, la divisione tra sapere utile e inutile è stata rafforzata, e la filosofia tende a essere categorizzata come inutile. Dall’altro lato, in alcuni ambiti la filosofia è stata assimilata alla moda del _self-improvement_ – in giapponese, _Jiko Keihatsu_, un’idea che reca con sé la connotazione tipica del miglioramento di sé, vicina all’idea del _self-help_ negli U.S.A. e in Europa. Secondo questa moda, il «_fast knowledge_» viene valorizzato e il linguaggio della filosofia è tradotto in termini semplici e accessibili. Divisa tra queste due tendenze, la filosofia deve riconsiderare il proprio uso, senza volgere la propria «inutilità» in qualcosa di cui andar fieri, come è stato talvolta fatto nella tradizione delle arti liberali, né svendendosi come «utile» sotto la pressione dell’economia globale; deve riaffermare il proprio valore intrinseco. In questo articolo, farò riferimento a un’idea di filosofia con un senso più alto del suo uso e con un'economia dell'educazione alternativa, che richiede una _conversion_ del modo in cui vediamo noi stessi, gli altri e il mondo.