Abstract
A partire da un fortunato volumetto di Antoine Compagnon, Un été avec Montaigne, questo articolo si sofferma su alcuni nodi del pensiero di Michel di Montaigne attorno a cui si costruisce la sua visione della filosofia. In esso si mette in luce che la filosofia, alla luce degli Essais di Montaigne, si declina non come sapere teoretico-astratto ma sul piano etico-pratico. Essa deve formare l’intelletto e i costumi, e dunque l’autonomia morale e intellettuale del soggetto, quale esercizio che va compiuto lungo l’intero arco dell’esistenza individuale. In tal modo è forse possibile cogliere negli Essais un’altra incarnazione del souci de soi indagato da Michel Foucault, inteso non quale prescrizione teorico-astratta, ma come attività concreta e ripetuta, come insieme di obblighi e di esercizi che l’individuo deve mettere in atto, tra i quali il compito di prendere appunti su se stesso nella misura in cui l’atto della scrittura intensifica l’esperienza di sé.