Dieci tesi sul «nuovo pensiero» in dialogo con Franz Rosenzweig
Teoria 28 (1):49-57 (
2008)
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Abstract
Questo intervento è una testimonianza e una memoria: è una testimonianza, perché intende esprimere la gratitudine che nutro verso un pensatore – Franz Rosenzweig – che ha significato molto per la mia meditazione sul senso del cristianesimo, in particolare nel suo rapporto con l’ebraismo, e sul rapporto al tempo stesso ineliminabile e reciprocamente irriducibile tra filosofia e teologia. La testimonianza è anche una memoria, perché la frequentazione dei testi chiamati in gioco appartiene piuttosto a un altro tempo della mia vita, quello precedente al mio servizio episcopale, tempo nel quale mi era consentita una scholé, un «indugiante pensare», che oggi certamente non mi è più permesso allo stesso modo. Ritengo, tuttavia, che il tributo della riconoscenza possa essere ancora più grande quando si pone a una certa distanza e si svolge così negli spazi della memoria, dove non domina l’urgenza di un presente che non abbia sperimentato a sufficienza il dono della lontananza e percepito nella nuda verità quello della prossimità. Proprio così oso proporre a chi è ben più esperto di me del pensiero dell’Autore de La Stella della redenzione dieci brevi tesi sul «nuovo pensiero», che fanno tesoro della breve e densa re-tractatio che lo stesso Rosenzweig ebbe a offrire del suo capolavoro nel piccolo scritto, intitolato appunto Das neue Denken