Abstract
Nelle Bucoliche i giovani, figure assai presenti già in Teocrito, compaiono sempre accanto a personaggi più anziani. Questi ultimi, i senes, sono rappresentanti autorevoli della comunità pastorale, spesso in quanto depositari di una tradizione poetica prestigiosa; i pueri, anch’essi per lo più già poeti, aspirano al pieno riconoscimento poetico da parte della comunità, che viene loro conferito per bocca o tramite dei seniores. Tale consacrazione è talvolta segnalata dalla consegna della zampogna e, quindi, del patrimonio poetico del suo vecchio possessore. Si tratta di un momento di passaggio, in cui il giovane entra a pieno diritto nella comunità adulta dei pastori-cantori e diviene erede della sua tradizione: la continuità generazionale garantisce la continuità della tradizione poetica, che così può sopravvivere. Mentre nell’Eneide le morti premature di tanti pueri che aspirano al riconoscimento come viri mettono in discussione questo processo, nelle Bucoliche la speranza della continuità appare come l’unica via attraverso la quale la comunità può cercare, per quanto fragile, un suo equilibrio.