La classificazione tra settenario e decalogo
Abstract
Durante il medioevo, l'attenzione al problema morale, ed in particolare a quello del peccato, si tradusse nel tentativo di tracciare alcuni sistemi teoricamente forti all'interno dei quali organizzare i vari tipi di peccato. I più importanti furono il settenario e il decalogo che ebbero largo impiego sia in campo teologico che pastorale. Tuttavia mentre in quest'ultimo ambito il settenario ebbe un successo pressoché incontrastato, in ambito teologico esso fu adottato assieme ad altri sistemi alternativi che si intrecciarono ad esso. Tra i numerosi autori citati all'interno di questo «dibattito» ricordiamo in ambito teologico Tommaso, Bonaventura, Grossatesta, Duns Scoto che decretò l'«insufficienza» in campo teologico del settenario, Guglielmo d'Alvernia, Guglielmo d'Auxerre, Giovanni de la Rochelle, Alessandro di Hales. In ambito pastorale per la fortuna del settenario vengono citati la Summa confessorum di Tommaso di Chobham, Enrico di Frimaria, Servanto di Faenza e Giovanni Gerson