Abstract
Il saggio discute le critiche femministe del rapporto tra codice di programmazione e dominio maschile articolate da Sadie Plant in _Zeroes and Ones_ (1997) e da Catherine D’Ignazio e Lauren F. Klein in _Data Feminism_ (2020) mettendole in relazione al passaggio storico e politico di affermazione del programma neoliberale, nella cui cornice le politiche dell’identità e la valorizzazione capitalistica delle differenze riconfigurano l’universalismo politico moderno. Per dare conto di questo passaggio e della funzione degli algoritmi come operatori societari, verranno poi prese in esame tre diverse interpretazioni del problema del codice – costituzionalistica, storica e sociologica – con l’intenzione di mettere le critiche femministe articolate da Plant, D’Ignazio e Klein alla prova dei processi algoritmici di riproduzione sociale delle identità.