Mailand, Italien: Wolters Kluwer Italia (
2022)
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Abstract
Le politiche di sicurezza hanno assunto nel corso degli ultimi decenni un ruolo centrale all’interno dell’Unione Europea (UE) e ne costituiscono attualmente uno dei settori più controversi. Nel porsi come attore in grado di garantire sicurezza, l’Unione assume da un lato sempre più compiti e funzioni che sin dall’inizio dell’età moderna sono stati prerogativa del potere statale, senza poter direttamente avvalersi, dall’altro lato, dei principi di legittimazione propri dello Stato. Gli sviluppi recenti delle politiche di sicurezza UE, inoltre, sono fortemente condizionati dai processi di digitalizzazione. Questi favoriscono l’emergere di nuovi modi di intenderle, caratterizzati da un approccio “preemptivo”. Questo denota un modo di affrontare la criminalità che si concentra sugli effetti piuttosto che sulle cause e, attraverso la formulazione di prognosi, mira a intervenire prima che determinati avvenimenti si manifestino al fine di evitarli.
Il libro esplora questi sviluppi e discute se, alla luce di essi, i principi fondamentali di legittimità dell’UE siano in grado di esercitare effettivamente la propria funzione di limitazione del potere e tutela dei diritti fondamentali. Attraverso analisi di pratiche concrete quali l’utilizzo e il potenziamento di grosse banche dati, tra cui il sistema di informazione Schengen (SIS), l’analisi dei codici di prenotazione recentemente introdotti dalla Direttiva PNR e l’incremento dell’interoperabilità tra le banche dati europee, il volume mette in atto un approccio filosofico “critico-realistico”, che si ancora nella realtà ma non rinuncia alla normatività e all’elaborazione di proposte alternative. Nel far ciò, le ricerche qui esposte intendono offrire un contributo agli ambiti disciplinari della filosofia politica e della filosofia del diritto, e, più specificamente, dei Security Studies e degli European Studies.