Abstract
Questo contributo tratta della perifrasi ‘εἶναι + participio’ in greco omerico all’interfaccia fra morfosintassi e semantica. I dati sono analizzati con riferimento al quadro teorico elaborato da Nardi e Romagno (2022), che considerano la perifrasi con εἶναι in greco antico come una categoria prototipica: secondo questa prospettiva, la categoria sovraordinata ‘εἶναι + participio’ include due manifestazioni formalmente diverse ma funzionalmente equivalenti, un costrutto con una copula espressa, cioè una perifrasi vera e propria, e un costrutto senza copula espressa, cioè un participio predicativo (fondamentalmente, un participio che funziona come una forma finita). Questa indagine mira a valutare se si possano individuare fattori che determinano o soggiacciono all’uso di queste costruzioni participiali in greco omerico. L’analisi dei dati raccolti nei poemi omerici mostra che le costruzioni participiali codificano la funzione specifica di significare lo stato, inerente o acquisito, del soggetto del predicato, costituendo pertanto un’alternativa (più o meno libera) al perfetto originario (cfr. Romagno 2005).