St. Anselm on Evil: De casu diaboli
Abstract
Esame analitico del dialogo tra discepolo e maestro, dove Anselmo si propone di risolvere la questione dell'imputabilità del peccato: unde malum. La coincidenza di Sommo Bene e di Essere supremo impedisce di pensare Dio come fonte del non-essere e del male. Il male è dunque inteso come mera privazione, ma sembra avere tuttavia una «consistenza» propria. I responsabili del male sono individuati negli angeli malvagi, che mediante un'azione positiva, disertano la giustizia divina per scegliere qualcosa che non dovrebbero. Una prima risposta alla domanda unde malum? si ritrova quindi nella «spontaneous choice of a created will to desert justice» . Ma più oltre Anselmo conclude che è la creatura stessa ad essere la causa efficiente di questa diserzione. L'atto positivo della creatura è la causa efficente della diserzione dalla giustizia. Le argomentazioni elaborate nel De casu diaboli sono studiate dall'A. anche attraverso il confronto con le soluzioni presenti in altri testi anselmiani . Nel De casu diaboli è assente ogni accenno alla soteriologia e al tema del riscatto dal peccato; argomenti a cui viene dato largo spazio nel Cur Deus Homo