Dilemmi bioetici e sociali della tecnoscienza,dell'intelligenza artificiale e della robotica
Abstract
Dobbiamo essere consapevoli che l’entusiasmo e l’identificazione acritica del progresso con la tecnologia stanno
oscurando il lato nascosto di questa ricerca che, partendo dal campo dell’automazione, sta addirittura promettendo risposte alla ricerca della vita eterna.
Si tratta di un movimento d’opinione che sta conquistando sempre più persone e scienziati grazie al suo linguaggio sovversivo e alla sua visione titanica in cui il progresso della tecnologia si dimostra capace di sconvolgere la società e
trasfigurare la condizione umana. Questo comporta il rischio di creare una società distopica, divisa in caste, in cui solo i super ricchi avranno accesso a trattamenti medici specifici volti al potenziamento fisico, mentre le masse saranno ipercontrollate, iperconnesse e schiavizzate da un’élite tecnocratica, grazie al processo di dipendenza descritto nel modello della finestra di Overton.
Di fronte a tutto questo, sorgono domande tanto semplici quanto radicali:
siamo sicuri che tutto ciò che è tecnologicamente possibile (o che lo sarà in futuro) sia da ricercare e applicare ad ogni costo?
Dietro la parola ‘progresso’ oggi si nascondono ricerche che fino a pochi anni
fa sarebbero state considerate come incubi dispotici e che oggi vengono presentate all’opinione pubblica come un obiettivo di evoluzione collettiva. E se si osa criticare tutto ciò che viene etichettato come progresso o tecnologia avanzata,
si viene automaticamente etichettati e criticati come oscurantisti e neoluddisti, inibendo il confronto e censurando il dialogo