Abstract
Tre studiosi di filosofia interculturale espongono – molto sinteticamente – le loro posizioni su alcuni snodi problematici del loro oggetto di ricerca. Cacciatore si concentra sulla relazione teorica, assai fruttuosa, fra lo storicismo critico-problematico, antiontologico e antimetafisico, della Scuola napoletana e i temi connessi all’interculturalità. D’Anna ritrova in Aristotele – discusso anche attraverso Pietro Piovani e Raul Fornet-Betancourt – un concetto di universale che, distinto da quello di assoluto, è inclusivo della molteplicità e dunque funzionale alla riflessione interculturale. Diana – seguendo un percorso che contamina letteratura e filosofia – mette in luce il carattere storico, plurimo e relazionale dell’identità individuale e chiarisce il senso del cogito autobiografico.