Trento, Italy: Università degli studi di Trento, Dipartimento di filosofia, storia e beni culturali (
2007)
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Abstract
Questo volume affronta lo sviluppo della teoria filosofica e antropologica di Susanne Langer, mettendo in evidenza l’importanza che in essa riveste un evento particolare della filogenesi della specie umana: la nascita della coscienza simbolica. Il nucleo del concetto di coscienza simbolica è costituito dall’idea di un’organizzazione mentale basata sull’utilizzo di rappresentazioni simboliche e strumenti linguistici, che dischiudono all’uomo inaudite possibilità di esperienza. L’ambito in cui si muove questo libro è quindi in primo luogo quello cognitivo, con particolare riferimento alla differenza qualitativa che separa l’uomo dagli altri animali e che non si lascia ricondurre a un mero perfezionamento delle capacità animali di interazione con l’ambiente. Va però sottolineato che i problemi incontrati da Langer non possono non portare a frequenti sconfinamenti nei territori della psicoanalisi, della psicologia e dell’etica. L’autore dedica una particolare attenzione alla ricostruzione langeriana dello sviluppo assieme, psichico e morale e alla preoccupazione dell’autrice per l’eccessiva logicizzazione e per lo spietato disincantamento della simbolic mentality della modernità (elementi che Langer considera come una vera e propria crisi evolutiva). Questo aspetto della sua riflessione permette di accostare Langer a quei pensatori che, da Cassirer a Max Weber, da Carl Gustav Jung a Leroi-Gouhran, manifestano una forte inquietudine di fronte alla perdita radicale non solo della mentalità mitica delle culture premoderne, ma anche e soprattutto del sistema di valori che orientava l’esperienza quotidiana e la condotta etica degli individui.